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L’OPERA INFINITA DI ANNE KATRINE SENSTAD
Di andrealiuzza / / interviste ai confini dell'arte
Artista norvegese emigrata a NY, Anne Katrine Sentad utilizza i new media per creare opere minimali e poetiche. Protagonista di un nostro video durante la Biennale 2013, l’abbiamo reincontrata, tra una mostra a Bruges e una a Dubai, per farci raccontare della sua carriera in ascesa
Cara Anne, tu lavori in quasi ogni campo artistico, dal video alla foto all’installazione, con una particolare attenzione per progetti site specific. Come sviluppi i tuoi lavori, qual’é il filo rosso che li lega?
Anche se variano il concept o le tecniche, tutto il mio lavoro ha una cifra formale unica, una sua qualità lirica, minimale, unita a una specie di quieta intensità. Sono attratta dal mondo delle idee e della percezione: come vediamo le cose, come ne facciamo esperienza, come viviamo. I miei lavori sono spesso interconnessi perché uso tecniche che si completano a vicenda: flussi di colore che rimandano a serie fotografiche, video-proiezioni su spazi architettonici o luoghi aperti che documento, generando materiale per nuove opere. Tutti i progetti sono interlacciati, ognuno ha la propria origine nel precedente. E’ come una trasformazione continua.
Anche se variano il concept o le tecniche, tutto il mio lavoro ha una cifra formale unica, una sua qualità lirica, minimale, unita a una specie di quieta intensità. Sono attratta dal mondo delle idee e della percezione: come vediamo le cose, come ne facciamo esperienza, come viviamo. I miei lavori sono spesso interconnessi perché uso tecniche che si completano a vicenda: flussi di colore che rimandano a serie fotografiche, video-proiezioni su spazi architettonici o luoghi aperti che documento, generando materiale per nuove opere. Tutti i progetti sono interlacciati, ognuno ha la propria origine nel precedente. E’ come una trasformazione continua.
I tuoi lavori hanno un impatto sensitivo ma anche un solido background filosofico. Tu parti da una sensazione o da un’idea?
Direi che generalmente comincio da una sensazione, che poi filtro attraverso la ricerca, la riflessione estetica. Altre volte capita che io sia più stimolata da un’idea, faccio una sorta di brainstorming che traccia nuovi possibili sviluppi.
Direi che generalmente comincio da una sensazione, che poi filtro attraverso la ricerca, la riflessione estetica. Altre volte capita che io sia più stimolata da un’idea, faccio una sorta di brainstorming che traccia nuovi possibili sviluppi.
In occasione della Biennale di Venezia 2013, abbiamo realizzato insieme questo video sull’installazione che hai presentato. Quali sono i tuoi ricordi più belli di quell’esperienza?
Questa domanda mi fa venire un sorriso… credo che la cosa più bella sia stato vivere Venezia, il tempo trascorso insieme prima della mostra. E’ stato grandioso lavorare al fianco di altri artisti, assistere in diretta all’allestimento di padiglioni ed eventi collaterali. La mostra in se’, Metamorphoses of the Virtual, aveva pezzi forti e altri meno incisivi. Ma sono soddisfatta della mia installazione Universals, di come abbiamo creato un dialogo tra la videoproiezione e la scultora, il modellino e la serie fotografica. Credo che le simmetrie, lo spazio psicologico dell’installazione abbiano creato un insieme potente.
Questa domanda mi fa venire un sorriso… credo che la cosa più bella sia stato vivere Venezia, il tempo trascorso insieme prima della mostra. E’ stato grandioso lavorare al fianco di altri artisti, assistere in diretta all’allestimento di padiglioni ed eventi collaterali. La mostra in se’, Metamorphoses of the Virtual, aveva pezzi forti e altri meno incisivi. Ma sono soddisfatta della mia installazione Universals, di come abbiamo creato un dialogo tra la videoproiezione e la scultora, il modellino e la serie fotografica. Credo che le simmetrie, lo spazio psicologico dell’installazione abbiano creato un insieme potente.
Se i nostri lettori sono in giro per il mondo, dove potranno vedere tue opere, nei prossimi mesi?
Avrò un sacco di mostre, il che é eccitante. Al momento a NY espongo diverse opere in una collettiva al Shirely Fiterman Art Center. La mia installazione multisensoriale The sugarcane labyrinth sarà presentata alla mostra The nature of now, durante Prospect 3, la Biennale di New Orleans, che apre il 24 ottobre. Dal 30 ottobre all’ISEA Dubai 2014 avrò una video-installazione, con la musica del compositore, filosofo e matematico C.C. Hennix, che poi porterò anche all’Abu Dhabi Art Hub Gallery. A novembre esporrò al Fotofever Paris, grazie alla Galleria MU di Bogota. A marzo 2015, poi, parteciperò ad una serie d’interventi artistici al villaggio beduino di Asir in Arabia Saudita, con l’architetto tedesco Anna Klingmann, il Dipartimento di Architettura della Dar Al-Hekma University di Jeddah e il governo saudita, in concomitanza con una mostra all’Athr Gallery di Jeddah. Jeddah é ormai la capitale dell’arte in Arabia. Altre mie opere saranno visibili alla Triennale di Bruges in Belgio, che apre il 25 maggio 2015. Ho anche una serie fotografica e un’installazione video alla Zhulong Gallery di Dallas, Texas da gennaio 2015.
Avrò un sacco di mostre, il che é eccitante. Al momento a NY espongo diverse opere in una collettiva al Shirely Fiterman Art Center. La mia installazione multisensoriale The sugarcane labyrinth sarà presentata alla mostra The nature of now, durante Prospect 3, la Biennale di New Orleans, che apre il 24 ottobre. Dal 30 ottobre all’ISEA Dubai 2014 avrò una video-installazione, con la musica del compositore, filosofo e matematico C.C. Hennix, che poi porterò anche all’Abu Dhabi Art Hub Gallery. A novembre esporrò al Fotofever Paris, grazie alla Galleria MU di Bogota. A marzo 2015, poi, parteciperò ad una serie d’interventi artistici al villaggio beduino di Asir in Arabia Saudita, con l’architetto tedesco Anna Klingmann, il Dipartimento di Architettura della Dar Al-Hekma University di Jeddah e il governo saudita, in concomitanza con una mostra all’Athr Gallery di Jeddah. Jeddah é ormai la capitale dell’arte in Arabia. Altre mie opere saranno visibili alla Triennale di Bruges in Belgio, che apre il 25 maggio 2015. Ho anche una serie fotografica e un’installazione video alla Zhulong Gallery di Dallas, Texas da gennaio 2015.
Intervista di Andrea Liuzza